Gli italiani e la colazione: una coppia non esattamente consolidata. Secondo gli ultimi dati in materia, il 30% al mattino si accontenta di un caffè, mentre quasi uno su due mangia qualcosa di fretta e senza ragionarci troppo. I risultati di queste cattive abitudini, purtroppo, si contano sulla bilancia ma anche negli studi medici.
È ora di invertire la tendenza: fare colazione è importante per almeno cinque buoni motivi!
Interrompe il lungo digiuno notturno risvegliando il metabolismo. Durante la notte l’organismo riduce al minimo il dispendio calorico, ma continua comunque a richiedere energia. Ecco perché è così importante fornirgli al risveglio la giusta quantità di sostanze nutrienti: latte fresco, frutta intera e cereali integrali sono il carburante ideale per “riaccendere il motore” e portare subito il metabolismo al massimo livello di efficacia
Migliora le prestazioni cognitive. Chi salta la colazione ha bisogno di molto più tempo per sentirsi attivo e pronto. Le nostre giornate frenetiche e impegnative, però, non ci consentono tempi di reazione così lunghi: con una buona colazione si ritrovano le capacità di attenzione, di memorizzazione, di comprensione, oltre naturalmente alla forza fisica.
Risulta essere un’assicurazione per il futuro. Se ci si abitua a fare una buona colazione fin da ragazzi, il rischio di ritrovarsi sovrappeso nell’età adulta diminuisce drasticamente: lo ha dimostrato uno studio statunitense condotto su più di duemila adolescenti. Da qui, l’invito ai genitori: una buona educazione alimentare al mattino è un’assicurazione efficace sulla salute dei propri figli.
Regala una pausa dolce anche a chi è a dieta. La colazione, e quella all’italiana in particolare, ha il sapore dolce delle brioches appena sfornate, dei biscotti, delle fette croccanti, del pane caldo… la scelta è varia e il palato può essere quasi sempre accontentato, a condizione di scegliere ingredienti sani e di abbinare al dolce frutta e latte. Per il resto, ognuno scelga in base ai suoi gusti: l’importante è rispettare la soglia del 15-20% del fabbisogno giornaliero.