Il gheppio è il falco più diffuso in Europa.
In Italia è sedentario e nidificante, migratore regolare e svernante; è presente ovunque con un areale più frammentato solo nella pianura padana.
In Lombardia come nidificante risulta ben distribuito nella fascia prealpina fino alle Alpi. In pianura la sua presenza è discontinua e in certe zone è fortemente compromessa a causa della alta pressione venatoria.
Tra i rapaci italiani è uno dei più piccoli con appena 35 centimetri di lunghezza e 70-90 centimetri di apertura alare.
Ha colore bruno-rossiccio, macchie scure sul dorso, capo e coda grigio scuro. La coda termina in una fascia bianca, le sue parti inferiori si presentano di colore bianco sporco, le zampe sono gialle.
L’habitat frequentato dalla specie è estremamente vario: dalle zone agricole ai margini dei boschi, ai pascoli alpini, fino alle aree urbane.
Predilige gli spazi aperti con vegetazione bassa dove cacciare e luoghi sicuri dove posarsi. E’ facile avvistarlo posato sui fili metallici al ciglio delle strade o durante una battuta di caccia.
Si nutre di piccoli roditori, insetti vari, lucertole, piccoli serpenti ed uccelli (storni, passeri, allodole) che caccia librandosi in cielo quasi immobile e gettandosi all’improvviso sulla preda.
Osservando la coda si determina il sesso dell’animale:
nei maschi è grigia con una banda nera all’estremità,
nelle femmine invece è di un colore bruno-rossastro più uniforme e striata di nero.
Durante la riproduzione è il maschio che provvedere al procacciamento del cibo, mentre la compagna si prende cura di uova e piccoli; la preda viene lanciata vicino al nido e raccolta al volo dal partner.
Il gheppio nidifica in vecchi nidi di corvi o gazze, su edifici o falesie.
Depone in maggio 4-6 uova che si schiudono dopo circa un mese.
Indispensabile per il gheppio è la presenza di territori sufficientemente aperti dove può esercitare l’attività predatoria.
La specie è soggetta a fluttuazioni numeriche irregolari delle popolazioni conseguenti ai cicli di abbondanza relativa dei piccoli roditori e agli effetti di stagioni invernali particolarmente rigide.